Blood Dominium

Posts written by Lilith†Fate

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    aggiunta e spostato! u.u XD
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    lo sto leggendo pure iooooooooooo ^_^ si si è bello...ma nn avevo messo la sezione manga?? nn ricordo O.O
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    grasshie ^^
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    Edited by †Vampyr_Empress† - 2/9/2009, 15:09
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    si la foto col mio nasaccio >_> in evidenza e tu con le guance puccie XD
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    grassie mmoraH <3
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    ecco ^^
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    e invece è importanteeeeeeee >O< xkè se ti toccano il loro cervello finisce sul marciapiede!!! è_è uomo avvisato mezzo salvato XD

    sennò poi nn doveva fregargliene nemmeno che abiti vicino a me...
    >____________>
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    "nevermore" è un must dell'800 dicono ^^
    *scoppia la Nevermore-Mania!*
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    e sei la mia migliore amica magari!!! o è secondario??? X°°D
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    Una volta, in una tetra mezzanotte, mentre meditavo, stanco e sconsolato,
    su molti strani e astrusi volumi d’obliata sapienza,
    mentre, sonnecchiando, già il capo mi si chinava, mi riscosse d’improvviso un battito leggero,
    come d’uno che bussasse sommesso alla porta della mia stanza.
    «E' un visitatore», borbottai, «che bussa alla porta della mia stanza –
    solo questo e nulla più.»

    Ah, distintamente ricordo che si era in un desolato dicembre,
    e che ogni stizzo morente disegnava, dal camino, un suo spettro sul mio pavimento.
    Sospiravo ansioso il mattino; – giacché invano avevo chiesto
    ai miei libri di lenire il mio dolore – il dolore per la perduta Lenora –
    per la rara e radiosa fanciulla cui gli angeli dan nome Lenora –
    ma che qui non avrà un nome mai più.

    Il serico, triste fruscio dei drappeggi purpurei
    mi suscitava un brivido – m’accendeva d'immaginari terrori mai prima avvertiti;
    sicché infine, per placare il pulsare del cuore, m’alzai ripetendo:
    «E un visitatore che insiste alla porta della mia stanza –
    qualcuno che s’attarda e insiste alla mia porta; –
    solo questo e nulla più.»

    Allora ripresi coraggio; e senza più esitare,
    «Signore», dissi, «o signora, umilmente vi chiedo perdono;
    ma è ch’io sonnecchiavo, e così sommesso fu il vostro bussare,
    così fu leggero quel vostro battito, battito alla mia porta,
    che appena ero certo d’averlo io inteso» – e tutta apersi la mia porta; –
    solo tenebre e nulla più.

    Scrutai a lungo in quelle tenebre, sostai a lungo con stupore e timore,
    dubbioso, sognando sogni che mai un mortale osò prima sognare;
    ma il silenzio era assoluto, e la muta aria, non dava alcun segno,
    e una sola parola fu detta, fu bisbigliata: «Lenora!».
    Fui io stesso a pronunciarla, e un’eco mi rimandò quella parola: «Lenora!».
    Solo questo e nulla più.

    Rientrai nella mia stanza, col cuore infiammato.
    E di nuovo udii bussare, un po’ più forte udii bussare.
    «Certo», mi dissi, «c’è qualcosa alla finestra;
    m’accerterò, dunque, esplorerò questo mistero; –
    con cautela esplorerò questo mistero
    sarà il vento e nulla più!»

    Aprii la finestra: ed allora con strepito d’ali
    entrò nella stanza un maestoso corvo dei sacrali giorni d'un tempo;
    non fece alcun cenno d’ossequio, non un attimo s’arrestò o indugiò;
    ma con portamento d’un gran signore o di dama si posò sulla mia porta –
    si posò sul busto d’una Minerva, sopra la porta della mia stanza –
    lassù si posò e nulla più.

    Inducendo allora quest’uccello d’ebano un po’ al sorriso i miei tristi pensieri,
    con il grave e severo contegno che si dava,
    «Per quanto», io dissi, «la tua cresta sia rasa e tagliata,
    tu non sei certo né vile né spregevole,
    orrido, cupo e antico corvo, qui giunto dalle rive della Notte;
    dimmi qual nobile nome è il tuo sulle plutonie rive della Notte!»
    Disse il corvo: «Mai più».

    Molto fui stupito a udir parlare così distintamente quel goffo uccello,
    quantunque non avesse molto senso, scarsa attinenza avesse anzi la sua risposta;
    poiché certo ognuno converrà che a nessuna vivente persona
    toccò mai di vedere un uccello sulla porta della sua stanza –
    uccello o altro animale posato sul busto scultoreo sopra la porta della sua stanza,
    e con un tale nome, «Mai più».

    Ma il corvo, solitario sedendo sul placido busto, altro non disse
    che quella sola parola, quasi che tutta la sua anima in quella sola parola avesse profuso.
    Né altro più aggiunse – né piuma più scosse –
    finché non diss’io in un soffio: «Altri amici già volaron via –
    e domani anch’egli andrà via, come le speranze che già tutte volaron via».
    Disse allora l’uccello: «Mai più».

    Attonito per quell’appropriata risposta che così infrangeva il silenzio,
    «Senza dubbio», io ripresi, «è quel che dice tutto quel che sa,
    appreso da un qualche infelice padrone che la Sventura
    strinse dappresso, sempre più, e più, finché ogni suo canto non si ridusse che a quel ritornello -
    finché gli inni della sua mesta speranza non si ridussero che a quell’unico malinconico
    “Mai – mai più”».

    E mentre il corvo ancora m’induceva al sorriso i tristi pensieri,
    io sospinsi la mia poltrona fino alla porta, innanzi al busto e innanzi a quell’uccello;
    quindi, affondato nel velluto, mi diedi a collegare
    pensiero a pensiero, domandandomi che cosa mai quel sinistro uccello d’altri tempi –
    che cosa mai questo cupo, goffo, avido, infausto e sinistro uccello d’altri tempi
    volesse dire, gracchiando «Mai più».

    Così io sedevo, immerso in congetture, e non più mi volgevo
    all’uccello, i cui fieri occhi ora nel petto mi bruciavano;
    così io sedevo, su questo e su altro ancora pronosticando, chinata la testa
    sul velluto del cuscino, su cui la lampada fissava il suo occhio di luce,
    sul tessuto di viola che la lampada fissava col suo occhio di luce,
    e che lei non toccherà mai più!

    Poi, così mi parve, diventò l’aria più densa, quasi fosse profumata da un invisibile incensiere
    da serafini agitato, col tintinnio dei loro passi che sfioravano il tappeto.
    «Ah, misero», gridai, «t’offre Iddio per mano di questi angeli, ti offre Iddio
    un sollievo – sollievo e nepente per il ricordo della tua Lenora;
    sorseggia, oh sorseggia questo dolce nepente e dimentica questa tua perduta Lenora!»
    Disse il corvo: «Mai più».

    «Profeta!», io dissi, «mostro del male! – profeta pur sempre, uccello o demonio! –
    sia che il Maligno stesso t’abbia mandato o la tempesta qui gettato sulla riva,
    afflitto ma non domato, su questa deserta terra stregata –
    su questa casa visitata dall’Orrore – dimmi ora, io t’imploro –
    vi è – vi è un balsamo in Gilead? Dimmelo – dimmelo, io t’imploro!»
    Disse il corvo: «Mai più».

    «Profeta», io dissi, «mostro del male! – profeta pur sempre, uccello o demonio!
    Per quel cielo che su noi s’incurva – per quel Dio che entrambi adoriamo
    di’ a quest’anima oppressa se mai nel remoto Eden
    abbraccerà più mai una fanciulla beata che gli angeli chiaman Lenora –
    abbraccerà più mai quella rara e radiosa fanciulla che gli angeli chiaman Lenora.»
    Disse il corvo: «Mai più».

    «E sia questa tua parola per noi ora segno d’addio, uccello o demonio!» gridai e balzai in piedi.
    Ritorna alle tue tempeste e alle plutonie rive della Notte!
    Non lasciarmi nessuna tua nera piuma a significar la tua menzogna!
    La mia solitudine lascia a me intoccata, e tu lascia il busto sopra la mia porta!
    Porta via il tuo becco, dal mio cuore, porta via la tua figura da quella mia porta!
    Disse il corvo: «Mai più».

    E mai più volando via di lì, il corvo ancora lì posa, ancora
    lì siede, sul pallido busto di Pallade, sopra la porta della mia stanza;
    e sembrano i suoi gli occhi d’un demonio che sogni;
    e la luce della lampada che l’investe ne getta l’ombra sul pavimento;
    e la mia anima da quell’ombra che fluttua e tremola sul pavimento
    non sarà sollevata – mai più!
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    SPOILER (click to view)
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    le metterò man mano XD

    Edited by †Vampyr_Empress† - 23/3/2011, 01:00
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    Allora, sono Lilith (non è il mio vero nome ç_ç) sono nata il 3 dicembre '89, e abito in provincia di treviso, attaccata al cimitero *3*
    se volete catalogarmi, sono goth. vesto di nero e bla bla bla, insomma dall'essere me stessa nn mi ci schioda NESSUNO.
    ascolto quello che mi piace XD
    bè dai principalmente gothic metal, goth wave, EBM, e industrial/industrial metal, e per il resto, come ho detto, qualsiasi cosa ascolti una volta, e mi prenda, quindi dalle canzoni dei cartoni, al black/brutal/strrrrrappabudella XD
    adoro il medioevo e l'epoca vittoriana (facevo scherma medievale *-* quindi si, so combattere muahahaha X°°D)
    mmmh...che altro....sono filonipponica, ergo ascolto anche J-Rock U_U e vesto tra le altre cose anche gothic lolita.
    tra i miei hobby ci sono l'occulto e il paranormale, lo studio personale di altre culture ed epoche, fare foto, crearmi uno stile, disegnare, graficare e varie ed eventuali ROFL
    I miei colori preferiti sono Viola, Nero e Rosso Scuro
    Ho un micione nero di nome Sabbath

    (presentazione in continuo aggiornamento XD)

    se qualcosa nn vi va, vi mangio.
    se siete emo, vi mangio U_U
    insomma, mangio XD

    naaaaaaaaaa, sono buona e simaptica (forse)
    ok, sto impazzendo :5d2l8g.gif:

    Mi raccomando, niente casini nel mio forum <3
    Bloody Kisses

    Edited by †Vampyr_Empress† - 5/1/2012, 11:26
3883 replies since 18/9/2008
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